CHIOGGIA. Nuove garanzie per la sopravvivenza delle tegnùe. Il Ministro delle politiche agricole e forestali De Castro ha firmato il 3 agosto un decreto che rende permanente la zona di tutela biologica individuata nel 2002 per le infiorescenze rocciose al largo di Chioggia. Il decreto, pubblicato il 4 settembre sulla Gazzetta Ufficiale, interdice qualsiasi attività di pesca nell’area in via definitiva. Prima di arrivare al decreto si era espressa la Commissione consultiva centrale per la pesca e l’acquacoltura che il 24 luglio scorso aveva approvato all’unanimità un documento. Riguardava la possibilità di trasformare l’interdizione alla pesca di durata annuale in un provvedimento permanente. «E’ un’altra conquista importante - commenta Piero Mescalchin, presidente dell’associazione Tegnùe - Siamo contenti. Sta anche procedendo l’iter per rilasciare al Comune la concessione dell’area in modo che la gestione rimanga in mano pubblica e impedisca l’accesso nell’area di possibili speculatori. Sono pratiche lunghe, ma siamo fiduciosi». Nel programma annuale dell’associazione rientrano anche parentesi dedicate alla ricerca, in collaborazione con l’Icram, l’università di Padova e di Bologna, e alla divulgazione. Il 27-28-29 settembre si terrà a Chioggia un workshop sulle tegnùe a cui parteciperanno 30 esperti da tutto il mondo. «Il seminario si rivolge agli addetti ai lavori - spiega Mescalchin - ma nell’ultimo giorno apriremo le porte a tutta la città per un momento di divulgazione. Abbiamo di recente ottenuto anche un finanziamento per un progetto di ricerca sulla pesca nell’Alto Adriatico che realizzeremo con l’università di Trieste». Sabato 16 settembre nel Casone delle Sacche in valle Millecampi a Codevigo, alle 21, si terrà una serata dedicata alle tegnùe, intitolata «Note marine», fatta di immagini suggestive, candele e sangria. Interverrà Mescalchin, accompagnato alla chitarra da Luca Francioso. (Elisabetta Boscolo Anzoletti)
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